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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Studi

Statale, Poli, Bicocca e Demanio d'accordo: "Città Studi deve restare universitaria"

Incontro preliminare con Comune e Regione per definire insieme il futuro del quartiere, che potrebbe anche ospitare un "polo" dell'Amministrazione Pubblica

Mantenere la funzione universitaria del quartiere, destinare tutti gli introiti dell’operazione all’implementazione del sistema universitario e prevedere un nuovo Polo dell’Amministrazione Pubblica che riunisca tutti gli uffici del Demanio a Milano. Sono i punti di lavoro individuati nella riunione di questa mattina tra Comune, Regione, Demanio e i Rettori di Politecnico, Statale e Bicocca sul futuro di Città Studi.

Tutti hanno confermato la volontà di collaborare ad una pianificazione urbanistica che mantenga la vocazione universitaria della zona, qualora la Statale confermasse l'idea di trasferire nell'area ex Expo le sue facoltà scientifiche e in vista del trasferimento degli ospedali Besta e Istituto Tumori. Si è fatto il punto della situazione delle aree oggi occupate dalle facoltà scientifiche.

Alcune aree sono vincolate e di proprietà del Demanio: è il comparto Celoria-Colombo-Botticelli-Ponzio, circa 86 mila metri quadrati, che sicuramente continureanno ad avere una funzione universitaria. La Statale ha annunciato che, nel 2018, trasferirà il corso di Beni Culturali negli spazi di via Celoria oggi occupati dalla facoltà di Veterinaria, prossima al trasferimento a Lodi. Politecnico e Bicocca hanno invece confermato l'interesse ad occupare gli altri edifici.

Il Politecnico vorrebbe ampliare la facoltà di Architettura, visto il trasferimento in corso di circa 4 mila studenti dalla Bovisa a piazza Leonardo da Vinci. Nuove aule e nuovi uffici che potrebbero trovare sede tra via Celoria e via Colombo. Quanto alla Bicocca, potrebbe spostare a Città Studi circa 6 mila studenti dei corsi di Economia. 

Le aree di proprietà della Statale (Celoria-Ponzio-Venezian-Golgi) coprono 100 mila e 500 metri quadri. Il Demanio ha espresso la volontà di utilizzare queste aree, in parte, realizzando un nuovo Polo dell'Amministrazione Pubblica e trasferendovi circa 1.600 impiegati. Una soluzione che consentirebbe un notevole risparmio sugli affitti dello Stato e potrebbe coprire le necessità economiche della Statale in vista del trasferimento all'area ex Expo. La Statale, poi, è proprietaria di altri dodici edifici all'esterno del quadrilatero di Città Studi che potrebbero concorrere al restante finanziamento e potrebbero essere tra l'altro usati per realizzare nuove strutture universitarie. 

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