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Santa Rita, clinica "degli orrori": "Pazienti fatti morire con disprezzo"

Interventi abnormi e invasivi, eseguiti "in totale disprezzo delle condizioni di fragilità" del paziente. Questo si legge nella conclusione di un'inchiesta sulla clinica milanese Santa Rita. Rinvio a giudizio per 13 persone

Interventi abnormi e invasivi, eseguiti "in totale disprezzo delle condizioni di fragilità" del paziente fino ad accelerarne la morte, con lo scopo di gonfiare i rimborsi da parte del Servizio sanitario nazionale. Sono accuse pesanti quelle contestate dai pm di Milano Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, a Pier Paolo Brega Massone, ex primario della chirurgia toracica della Clinica Santa Rita e ai suoi due aiuti Fabio Presicci e Marco Pansera: i tre sono indagati per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà per aver provocato il decesso di quattro malati nel 2006.

LA CLINICA DEGLI ORRORI - E' quanto si legge nell'avviso di conclusione del nuovo filone di inchiesta, in vista della richiesta di rinvio a giudizio, notificato oggi a 13 persone, con al centro quella che é stata definita la clinica degli "orrori". Vicenda che nel luglio del 2009 aveva già portato a una serie di arresti, tra cui quelli di Brega - tuttora in carcere - di Presicci e Pansera, già condannati in primo grado rispettivamente a 15 anni e mezzo di reclusione, 10 anni e sei anni e nove mesi per lesioni aggravate e truffa al SSN.

I REATI - La nuova tranche dell'indagine che si è appena conclusa è nata dall'analisi di nuove cartelle cliniche di pazienti che sono stati ricoverati tra il 2005 e il 2008 alla casa di cura milanese e dall'approfondimento di alcune già vagliate dagli inquirenti. Analisi che hanno portato ad indagare, oltre ai tre chirurghi, anche altre 10 persone, tra ex direttori sanitari, medici, anestesisti e un'infermiera: per tutti, compresi Brega, Presicci e Pansera che sono anche accusati di omicidio volontario, i reati ipotizzati a vario titolo sono ancora lesioni gravissime per 45 casi di pazienti che sarebbero stati operati inutilmente, molti dei quali malati terminali, truffa al Servizio sanitario nazionale per un importo di circa tre milioni, falso e poi concorso in omicidio colposo.

FAVOREGGIAMENTO - Inoltre all'infermiera è stato contestato il favoreggiamento all'ex primario e l'appropriazione indebita in concorso con lo stesso cui avrebbe anche 'fornito', sottraendoli alla Santa Rita, medicinali e materiale sanitario affinché Brega, dopo l' allontanamento dalla struttura con il caso ormai scoppiato e prima dell'arresto, potesse continuare ad esercitare la professione in ambulatorio. Nell'avviso di conclusione dell'inchiesta, la cui notifica agli indagati da parte della Gdf si concluderà domani, accanto ai nomi degli ex direttori sanitari, come Maurizio Sampietro e Gianluca Merlano e dell'ortopedico Renato Scarponi, compaiono, tra gli altri quelli degli anestesisti Giuseppe Di Terlizzi, Luca Negri, Andrea Lolli, Gianandrea Bona e Marco La Bianca. Intanto anche la corte dei conti ha aperto un fascicolo sulla vicenda relativa alla truffa.

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