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Chiude la libreria Puccini di corso Buenos Aires

In crisi il settore librario a Milano: "Servirebbe un taglio delle tasse per salvarci"

Chiude la libreria Puccini di corso Buenos Aires, entro la fine di aprile. La decisione a causa dell'andamento economico ormai negativo da qualche anno, come del resto per molte altre librerie. I nuovi canali di vendita online stanno lentamente "uccidendo" i negozi tradizionali, così come i nuovi modi di usufruire dei libri: gli e-book, se pure non hanno totalmente soppiantato la carta, erodono ogni anno fette di mercato.

In crisi anche il settore dei libri scolastici, sia per la concorrenza con gli e-book sia perché ormai vengono venduti anche altrove. La Puccini, in quest'area, era un punto di riferimento. E il responsabile ammette che l'unica soluzione per evitare crisi e chiusure nel settore librario sarebbe un deciso taglio dell'imposizione fiscale. Difficile da ottenere in breve tempo. 

I dati di camera di commercio parlano da sé: quindici chiusure nel 2015, dopo un periodo sostanzialmente stazionario al di là di qualche fisiologico "abbandono". 

E se Milano ha recentemente avuto l'onore del miglior libraio d'Italia (la Lirus di via Vitruvio), l'elenco delle recenti chiusure assomiglia ad una "decimazione". Basti pensare alla battaglia (vana) degli abitanti di Corvetto affinché non chiudesse l'unica libreria di zona, il punto Feltrinelli all'interno del'Upim nel piazzale. In ordine sparso, hanno chiuso i battenti la Scaldapensieri (zona Brenta), la Milano Libri di via Verdi, le Riunite in via Dante, la libreria Largo Mahler. In questo caso, però, il titolare Luca Santini ha deciso di non gettare totalmente la spugna. E ha fondato "Libri sotto casa", un'iniziativa unica nel suo genere: è diventato libraio itinerante.

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