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Porta Venezia Porta Venezia / Via Achille Maiocchi, 13

Porta Venezia, tutti contro l'ecomostro di otto piani: "Ci oscura"

Lo chiamano "ecomostro": un edificio di 8 piani sul retro di via Maiocchi. Secondo gli abitanti della zona, troppo vicino ai palazzi presenti. E scrivono a Pisapia.

palazzo_2Non ha fatto molto parlare di sé, ma la vicenda del nuovo palazzo di otto piani sul retro di via Maiocchi 13, in zona Porta Venezia, è comunque stata oggetto di attenzione, tra ricorsi e la formazione di un Comitato "Anti Ecomostro".

Prima, una breve storia. Nel 2007 la ditta di costruzioni, la bresciana Orceana, aveva dato la prima dichiarazione d'inizio attività. Ma i residenti si erano mossi (poi spiegheremo in dettaglio le loro motivazioni) ed erano riusciti a bloccare tutto. Ora però la ditta ha iniziato a costruire. Fino a venerdì, via Maiocchi è chiusa al traffico per permettere il montaggio della gru, che non si sa bene dove verrà posizionata: il cantiere infatti sembra essere troppo piccolo (500 mq) per ospitare sia l'edificio in costruzione sia la gru.

Edificio, si diceva, di otto piani, che è già posizionato nell'area. Sembra che i professionisti di Orceana si siano già attivati per vendere gli appartamenti, che saranno otto e tutti rifiniti in modo lussuoso.

Ma perché i residenti stanno protestando? Oltre a "coprire" la visuale dei palazzi attigui, il nuovo edificio sarà molto vicino ad essi. Troppo, dicono dal Comitato. Per la precisione, ci sarebbero proprio i 10 metri di distanza rispetto al palazzo frontalmente adiacente: i metri minimi previsti dalla legge. Ma gli spigoli, rispetto ai palazzi laterali, sarebbero distanti 4,80 metri e 6,50 metri. Sembra che gli uffici tecnici del Comune non intendano consiederare le distanze "angolari" ma solo quella frontale, mentre l'avvocato del Comitato sostiene che c'è una giurisprudenza che non distingue tra spigoli e facciate nell'imporre il limite minimo di 10 metri.

Il Comitato ha scritto l'8 giugno una lettera al sindaco Pisapia per chiedergli di intervenire al più presto, perché un ricorso al Tar avrebbe ovviamente tempi molto lunghi e, nel frattempo, gran parte dell'edificio potrebbe essere costruito.

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