Chiuderà il 31 dicembre il "mini-mercato" di via San Benigno, in zona Città Studi. Almeno secondo le intenzioni del consiglio comunale, che l'11 ottobre aveva deliberato in tal senso a causa degli alti costi di pulizia (75mila euro all'anno) a fronte degli ormai pochi operatori del mercato: otto, che in realtà si sono ridotti a sei da qualche mese perché due ambulanti sono andati in pensione.

Ma non è detto che chiuda davvero: sono infatti ancora aperte alcune possibilità. Quattro dei sei ambulanti regolari rimasti hanno chiesto al comune di rivedere la decisione. Il comune aveva loro proposto altri mercati, ma un conto - dicono - è essere in un luogo da vent'anni, un altro conto è doversi rifare la clientela da zero.

"Andare altrove significa stare fermi per un anno o due", spiega a MilanoToday un 72enne che arriva ogni mercoledì in via San Benigno dalla provincia di Bergamo insieme al figlio per vendere salumi e formaggi. "Noi siamo qui da vent'anni e sappiamo che la gente del quartiere vuole il mercato, ci è affezionata e molti vengono a fare acquisti, soprattutto le persone anziane".

Ma quali sono le alternative alla chiusura? Gli ambulanti spiegano che attualmente il loro "plateatico" (la tassa pagata per mettere le bancarelle) copre un mese del costo di pulizia. La prima possibilità è quindi che gli ambulanti facciano in modo di non lasciare assolutamente rifiuti. La seconda possibilità, proposta dal comune, è che venga triplicata la tassa d'occupazione e che del mercato si occupi il consiglio di zona 3 e non più il settore commercio. A quel punto il consiglio di zona potrebbe anche decidere di spostare il mercato in una via limitrofa, in modo che comunque continui a servire lo stesso quartiere.